Uomini di narrazione. Uomini che parlano di sé e raccontano, raccontano, raccontano.
Donne dell’ascolto e della lucidità. Donne che pazientemente partecipano al discorso con i giusti sì e i giusti commenti, semplici rimbalzi che consentono all’interlocutore di continuare il lungo monologo.
L’ho visto ieri sera, in treno.
Un uomo ‘alternativo’, dall’abbigliamento etnico eppure dall’aria ordinata, capelli grigi corti e barba assai curata. Un uomo che, vestito diversamente, potrebbe avere l’aria del responsabile di una qualche struttura. Una donna ‘alternativa’, dalle maglie multicolor, magra e altera, gioielli in argento brunito e sguardo penetrante. Presumibilmente una persona che conosce i chakra e i flussi di energia, ma non – apparentemente – una persona serena. Eppure nei confronti dell’uomo era materna e avvolgente. E lui aveva, senza ombra di dubbio, l’aspetto di chi è innamorato.

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