Ancora, e ancora

Tutto questo parlare di viaggio, dell'essere stranieri e radicati (o radicati), ha scatenato nella mia testa una indiscutibile voglia di andare e di tornare, di dibattere del tema con chi davvero lo vive e lo sente, e di parlarne per sviscerare come mai mi sento viaggiatore sradicato a volte, libero e senza vincoli, e altre volte profondamente territoriale, a seconda dei momenti e dei luoghi.
Mi ha colpita il colloquio con una signora che ha messo in piedi una associazione di volontariato in India e che in India torna ogni due mesi. Lei non sente le radici in Italia, e sarebbe pronta anche domani - se il suo compagno fosse d'accordo - ad andare a vivere in India, in quella zona che ormai frequenta da quattro anni e conosce abbastanza.

Risultato di ciò, nel tranquillo venerdì della provincia che non è casa, in un luogo che chiama "monte" tutto ciò che è poco più oltre il livello del mare?
La mia africa, di Karen Blixen, ora nella mia borsa.

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