Evoluzioni
Da bambina volevo fare l'astronoma. Avevo 7 anni e la cosa che mi irritava maggiormente era il non riuscire a capire dove fossero tutte quelle stelle di cui si parlava nei cartoni animati. cercavo soluzioni pratiche allora, e la conoscenza era per me un'ottima chiave.
Da preadolescente volevo fare la naturalista. Avevo 12 anni e avevo appena scoperto l'esistenza di Konrad Lorenz e di James Herriot: non sapendo decidermi se fosse meglio l'etologia o la veterinaria, avevo optato per una soluzione ibrida che non mi vincolasse troppo. E poi, come mi faceva notare mia madre per riportarmi con i piedi per terra, avevo troppa paura degli insetti... il sogno si è affievolito.
Da adolescente, intorno ai 17 anni, avrei voluto trovare un lavoro (non meglio specificato) che mi permettesse di stare in montagna, trascorrere il mio tempo in alta quota. O anche media. Certo non sotto i mille metri, ecco. Il sogno era legato all'idea di andare a vivere in una baita. Ovviamente non avevo alcuna consapevolezza della necessità di risolvere problemi pratici come recuperare acqua se si gelano i tubi e altre amenità del genere.
Dopo ho cercato di mettere insieme la mia mentalità comunque scientifica mio malgrado, che mi porta a chiedermi il perchè delle cose e a cercarne un ordine e un criterio, e la continua e costante propensione alla chiacchiera e alla fantasticheria. E anche alla spiegazione come chiave per le relazioni.
Insomma, io parlo e parlo tanto: ma è un privilegio che riservo a chi è entrato nella mia cerchia intima (e lo so, qualche volta ne farebbero volentieri a meno). E allora scrivo - perchè è questo il mestiere che ho trovato. Ma non scrivo solo, parlo anche. E cerco di mettere ordine, di essere flessibile ma pronta a rispondere ai problemi, di organizzare e di spiegare. Insomma, comunico - ma per una struttura 'scientifica'.
Forse ho messo insieme le fantasie di un tempo.
Ma l'idea di fare la naturalista ogni tanto torna...
Da preadolescente volevo fare la naturalista. Avevo 12 anni e avevo appena scoperto l'esistenza di Konrad Lorenz e di James Herriot: non sapendo decidermi se fosse meglio l'etologia o la veterinaria, avevo optato per una soluzione ibrida che non mi vincolasse troppo. E poi, come mi faceva notare mia madre per riportarmi con i piedi per terra, avevo troppa paura degli insetti... il sogno si è affievolito.
Da adolescente, intorno ai 17 anni, avrei voluto trovare un lavoro (non meglio specificato) che mi permettesse di stare in montagna, trascorrere il mio tempo in alta quota. O anche media. Certo non sotto i mille metri, ecco. Il sogno era legato all'idea di andare a vivere in una baita. Ovviamente non avevo alcuna consapevolezza della necessità di risolvere problemi pratici come recuperare acqua se si gelano i tubi e altre amenità del genere.
Dopo ho cercato di mettere insieme la mia mentalità comunque scientifica mio malgrado, che mi porta a chiedermi il perchè delle cose e a cercarne un ordine e un criterio, e la continua e costante propensione alla chiacchiera e alla fantasticheria. E anche alla spiegazione come chiave per le relazioni.
Insomma, io parlo e parlo tanto: ma è un privilegio che riservo a chi è entrato nella mia cerchia intima (e lo so, qualche volta ne farebbero volentieri a meno). E allora scrivo - perchè è questo il mestiere che ho trovato. Ma non scrivo solo, parlo anche. E cerco di mettere ordine, di essere flessibile ma pronta a rispondere ai problemi, di organizzare e di spiegare. Insomma, comunico - ma per una struttura 'scientifica'.
Forse ho messo insieme le fantasie di un tempo.
Ma l'idea di fare la naturalista ogni tanto torna...
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