le giornate difficili (o quelle facili)

Ieri è stata una giornata difficile. Ogni tanto arrivano, e ti colgono impreparata, come la grandine d'estate o il freddo a fine agosto: sai che potrebbero esserci, eppure non hai preso l'ombrello, non hai la maglia nella borsa.

Poi si è sciolta. La giornata. Lasciando poche gocce dietro di sé.

E allora stamattina provo a mandare mail di chiarimento, a scrivere quei testi che sono rimasti impantanati ieri nelle pastoie del mio cattivo umore, a fare quelle telefonate che pianificheranno le prossime settimane. Magari sistemo i post del sito. Potrei anche rassegnarmi a fare quell'intervista che non ho voglia di fare.
Devo tirar fuori il vocabolario. Ah, e prenotare dall'estetista...

EDIT DI "mi sono ricordata che"
Stamattina è successo di nuovo.  Assolutamente inatteso, vista la lettura frivola.
Mi era capitato solo un'altra volta, con un romanzo di Camilleri (della serie di Montalbano). 
Stamattina ero sull'autobus, leggevo. Ho guardato fuori, eravamo ancora lontani: mi sono immersa nella lettura. Totalmente. Quando ho finito il capitolo, ho intravisto un'insegna e ho avuto un sussulto. Per un attimo ho pensato "Ma come? ma se è pomeriggio e sto tornando a casa, perchè c'è quell'insegna ora? Ho sbagliato autobus?" e mi è montato il panico. 

Poi, dopo un attimo lunghissimo, ho capito. 
E' mattina.
Sto andando in ufficio - non tornando.
Devo arrivare - non ripartire.
Ho ripreso a respirare. 

Commenti

Alessandra Elle ha detto…
Che bella la sensazione di *cadere* nella lettura... A me purtroppo non capita da troppo tempo, faccio fatica a concentrarmi, sono troppo distratta...

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