pausa giochino

Marta, che è andata a vivere dall'altra parte del mondo insieme ad Andrea e Davide, mi ha coinvolta in un giochino - catena, di quelli che si fanno per passare il tempo e per raccontare spizzichi e bocconi di sé, senza diventare troppo seri. E visto che oggi sono in pieno "blocco creativo" provo a sbloccarmi partecipando.
E' un giochino che parla di gatti: io di gatti non ne ho, ma lo faccio ugualmente

curioso

1 - inserisci la foto del gatto curioso: eccola, è questa. 
passiamo alla domanda successiva...









2 - rispondi alle cinque domande che seguono:
 esponi il tuo abbigliamento tipo di quando avevi 14 anni.
Dunque, a 14 anni ero in terza media. Avevo appena tagliato i capelli cortissimi, e anche allora come adesso adoravo i pantaloni e detestavo le gonne. Con la sola clamorosa eccezione di un golfino di lana d'angora a rigoni bianchi e turchesi, lavorato a mano e tutto traforato, per il resto il mio abbigliamento era un tripudio di decori scozzesi e quadri - quadretti - quadrotti ecc. Avevo gonne pantalone che ricordavano vagamente i kilt, pantaloni grigio scuri con lievissime linee a fare i quadri bordeaux, un improbabile paio di pantaloni rossi scozzesi. Lo ammetto, ero coordinata ma non brillavo per sobrietà.
hai qualche qualità eccezionale che nessuno sembra apprezzare (IDIOTI)? raccontaci.
Ho un fiuto eccezionale per il tartufNO, OK, SCHERZAVO. Sono capace di isolarmi completamente dal resto del mondo, quando faccio qualcosa che mi appassiona veramente (mi capita leggendo: una volta o due ho rischiato di non scendere in tempo dal treno, perchè ero immersa nella lettura di qualcosa di appassionante per me in quel momento) o quando sono per davvero sotto pressione. Questo mi è necessario a ridosso delle scadenze, quando bisogna concentrarsi al massimo e dare le risposte giuste al momento giusto. Non so se gli altri si accorgono di questa mia caratteristica.
La serie tv che nonostante sei conscia/o che FACCIA C**ARE guardi con commovente zelo mentre la tua mente ti comunica “dai, magari la prossima puntata sarà meglio” (spoiler: non sarà MAI meglio)
Per un certo periodo ho guardato con convinzione Ghost Wisperer, pur essendo consapevole che gli sceneggiatori avevano cominciato a pescare a casaccio nel mucchio delle convinzioni generali sul paranormale. Adesso mi è passata (ma sono passate un sacco di cose, da quando ho un figlio: sprecare tempo utile non è più una delle possibilità della giornata, in effetti).
A che età hai imparato ad usare la lavatrice?
Urca, non me lo ricordo. Credo di aver dovuto gestire la casa in modo adulto - lavatrice completa - a 26 anni, quando mio padre è stato ricoverato per la prima volta. Prima (ai tempi del trasferimento a Milano, 19 anni o giù di lì) la lavatrice non c'era, e quindi non avevo avuto necessità di prendere dimestichezza con quello specifico elettrodomestico. Sullo stirare ero più preparata :)
Descrivici il tuo comfort food per eccellenza, ossia, per la rubrica “Speak as you eat”, cosa mangi per tirarti su di morale?
Il cibo consolatorio è per me senza dubbio il semolino. Anche se è tallonato a brevissima distanza dalla minestrina con le stelline e un sacco di parmigiano sopra.
3 - Ora viene il bello, nominare altri 5 blogger che dovranno proseguire la catena.
questa è la parte difficile, anche perchè ormai da tempo la mia rete di amicizie blogghistiche è un po' "ferma". Ma ci provo ugualmente, che magari vi andrà di farlo
Paola, Le storie di Clara
Silvia, La stanza di Phoebe
Barbara, Mamma Argonauta
E poi vediamo se Stefano (ciccioquellovero) fa riemergere dalle nebbie il suo blog
L'ultimo potrebbe essere Sante (anche se temo che non sia proprio il suo genere, e dubito parteciperà).
Sentitevi come sempre liberi di fare anche voi la vostra lista. Se vi va, fatemelo sapere.

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