Strano modo di passare la fine della settimana: pago l'uscita estemporanea a mangiare cibi di strada a Cesena, venerdì sera, con il pargolo ammalato dalle sei dello stesso giorno (ma io l'ho saputo solo rientrando). In questi giorni ho fatto conoscenza con la sete inestinguibile da soddisfare a piccolissimi sorsi per volta (sennò l'acqua resta nello stomaco meno di un battito di ciglia), con il termometro che segna numeri sopra gli 'anta (40,3° 40,2°...), con la necessità di trasformarmi da "mamma" a "cuscino" a qualunque ora del giorno e della notte.ma quel che mi ha spaventata davvero è stato il momento di "assenza delirante" che ha colpito il signorino quando, complice l'antiinfiammatorio che gli ho dato a stomaco vuoto (ma in dose inferiore a quella indicata dal medico), la temperatura si è bruscamente abbassata da 40,2 a 36,7. Vi assicuro che non è bello.

Ora Carlo riposa, la febbre è sempre presente ma meno alta, domattina la prima cosa da fare è sentire la pediatra, visto che la guardia medica aveva detto che la situazione sarebbe dovuta migliorare in fretta...
 E ammetto che il pensiero corre alla zia Maddalena, alla sua solitudine durante la vecchiaia, ai nostri tentativi (ma 400 km non sono bruscolini), all'importanza di avere accanto qualcuno a cui affidarsi con serenità quando si è ammalati...

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