Primo Levi e il 'mio' Sistema Periodico
Ci sono cose che accadono sempre uguali, nella mia vita. Sensazioni che percorrono i mesi e si ripresentano puntuali, un anno dopo l'altro.
Ottobre è il mese degli incontri, dell'affanno e delle corse verso la chiusura d'anno, delle angosce nascoste o quantomeno controllate.
Qualche volta è il mese dei viaggi belli (no, quest'anno no).
Qualche volta, ad ottobre, mi accade di aver voglia di svelarmi con qualcuno.
E - chi mi conosce da tanto lo sa - se mi si chiede cosa mi piace, chi mi piace, chi leggerei all'infinito, ecco, rispondo sempre e senza alcuna esitazione Primo Levi.
Non necessariamente il Primo Levi della deportazione, o del viaggio per rientrare a casa, no. Il Primo Levi che mi appassiona più di ogni altro è quello dei racconti, che tessono la trama della vita in modo episodico.
Il sistema periodico è uno dei miei libri prediletti in assoluto, forse "il" libro che mi definisce di più.
Ma - come quando ti sveli troppo, o troppo presto, o con la persona sbagliata - ho sempre paura, dopo aver risposto al mio interlocutore, di essermi mostrata troppo, di essere troppo esposta, nuda in mezzo alle parole di quei racconti.
...Sì, l'ho fatto di nuovo...
Ottobre è il mese degli incontri, dell'affanno e delle corse verso la chiusura d'anno, delle angosce nascoste o quantomeno controllate.
Qualche volta è il mese dei viaggi belli (no, quest'anno no).
Qualche volta, ad ottobre, mi accade di aver voglia di svelarmi con qualcuno.
E - chi mi conosce da tanto lo sa - se mi si chiede cosa mi piace, chi mi piace, chi leggerei all'infinito, ecco, rispondo sempre e senza alcuna esitazione Primo Levi.
Non necessariamente il Primo Levi della deportazione, o del viaggio per rientrare a casa, no. Il Primo Levi che mi appassiona più di ogni altro è quello dei racconti, che tessono la trama della vita in modo episodico.
Il sistema periodico è uno dei miei libri prediletti in assoluto, forse "il" libro che mi definisce di più.
Ma - come quando ti sveli troppo, o troppo presto, o con la persona sbagliata - ho sempre paura, dopo aver risposto al mio interlocutore, di essermi mostrata troppo, di essere troppo esposta, nuda in mezzo alle parole di quei racconti.
...Sì, l'ho fatto di nuovo...
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