Empatia, sono tre etti: che faccio, lascio?

Ho scoperto in questi giorni che sono poco empatica. O forse semplicemente "classifico" le lamentele che mi vengono fatte a seconda di chi parla, dando poi la mia personale scala di valori a quella lagnanza.
Così alla fine mi rendo conto di non saper consolare e di essere vuotamente partecipe.

Corollario di questa empatia è l'orrenda bestia dell'invidia. Bruttissimo difetto, vizio antipatico di chi non è soddisfatto di sé e non si attiva per cambiare, ritenendo più comodo guardare con livore all'erba del vicino.

Stante che mi preparo ad affrontare un aprile di fuoco, credo di aver abbastanza su cui lavorare. Spero che maggio mi trovi migliore...

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