Il cervello che macina a vuoto?

E' estate. La testa è stanca, il cervello macina (a vuoto?), io mi sento affaticata e il caldo colpisce ogni notte a tradimento. 
In questo tempo sospeso, oggi, provo a mettere qualche punto fermo. 
  • Ricordarsi di godere sempre delle piccole cose. Come è stata la festa di compleanno di Elena, ieri, con i bambini tutti a mollo in piscina per tutto il pomeriggio, mentre noi adulti li guardavamo (con un po' di invidia, va detto) e parlavamo tra noi, cercando di rinsaldare quei legami che ci arrivano solo dall'essere stati genitori di compagni di scuola materna. Abbiamo poco in comune (in alcuni casi quasi nulla) ma ci lega la voglia comunque di costruire la nostra piccola comunità. Moldava, italiana, regionale, non ha importanza. 
  • Ricordarsi che la divisione in classi sociali esiste ma è molto più fluida di un tempo. E' per questo che alcuni si abbarbicano ostinatamente al loro gruppo sociale di riferimento, e altri invece lo ignorano con beata energia. Ed è così che i secondi vanno avanti, mentre i primi arrancano disperatamente (ma senza mai farlo vedere). 
  • Ricordarsi che ho bisogno della montagna per stare bene e per ritemprarmi. E ormai sono arrivata al mio limite strutturale. Potrebbe anche essere il tempo di cercar casa in montagna, ormai.
  • Ricordarsi che mio figlio ha la natura tragica. Perciò dovrò sempre essere pronta ad aiutarlo a smorzare questo dramma del vivere, anche su cose più grandi del taglietto o dell'uscire dal trampolino quando è palesemente esausto. Poi, ecco, sarebbe bello che ogni tanto qualcuno aiutasse anche me a vivere con meno ansia i giorni che mi sono dati... 
  • Accettare che non sono fatta come gli altri, e che non ho la capacità di affrontare e superare tutto. Rassegnarmi per i traguardi non raggiunti, provare a impostarne di nuovi e a raggiungerli senza scoraggiarmi.

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